venerdì 25 luglio 2008

L' AYURVEDA




L’Ayurveda è uno dei più antichi sistemi medici scientifici del mondo. Il suo significato letterale è “Conoscenza della Longevità”.
Questa scienza olistica è una vera e propria filosofia che ci insegna a vivere in armonia con il proprio corpo, mente e spirito; non considera solamente gli individui, ma anche il cibo, le erbe, le emozioni, gli esercizi fisici, il linguaggio, il clima e tutto ciò che è riflesso nell’ambiente che ci circonda.
Secondo l'Ayurveda la salute non è solo assenza di malattia ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale.

Il concetto di equilibrio espresso dall'Ayurveda comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il clima e la cultura in cui viviamo, con i propri ideali, con le abitudini, con la verità, con il concetto che si ha di Dio, ecc..Cenni storici

La storia dell'Ayurveda, affonda le sue radici nel periodo vedico, risalente al 5000 a.C. o forse a un'epoca ancora precedente. Nei quattro Veda - Rig, Sama, Yajur e Atharva - troviamo ampi riferimenti a medicine, rimedi, metodi curativi e descrizioni delle diverse parti e degli organi del corpo umano.

I testi classici dell'Ayurveda che sono giunti fino a noi, Charaka Samhita e Sushruta Samhita, sono stati redatti nella forma attuale probabilmente intorno al settimo secolo a.C.

In questi testi troviamo i miti delle origini dell'Ayurveda e di come venne tramandato al genere umano. Nel Charaka Samhita si dice che quando sulla terra comparvero le malattie a ostacolare la vita degli esseri viventi, un gruppo di saggi, i Rishi provenienti da ogni angolo della terra, mossi da compassione per tutte le creature, si riunirono in un luogo propizio sulle pendici dell'Himalaya per trovare un rimedio.
Con questo atteggiamento, entrarono in meditazione e trovarono l'aiuto di Indra, il Signore degli Dei, che li avrebbe istruiti sul modo appropriato per contrastare le malattie. Deputarono così uno di loro, Bharadvaja, ad andare da Indra per imparare l'Ayurveda. Al suo ritorno Bharadvaja impartì la conoscenza dell'Ayurveda ad Atreya che ebbe sei discepoli, ognuno dei sei discepoli di Atreya scrisse un trattato di Ayurveda.
La maggior parte di quei trattati è andata perduta, ma l'opera di uno di essi, Agnivesa, o per lo meno una parte di essa, è giunta fino a noi nella forma del Charaka Samhita.
Un altro racconto mitologico rivela che Dhanvantari, il medico degli Dei, venne mandato da Indra sulla terra per diffondere la conoscenza della medicina. Dei suoi discepoli Sushruta era particolarmente esperto nell'arte della chirurgia e scrisse un trattato sull'Ayurveda noto come Sushruta Samhita. Questo trattato riguarda soprattutto la chirurgia anche se parallelamente si occupa della medicina generale.

In epoca posteriore Vagbhata scrisse l'Ashtanga Hridaya che descrive l'Ayurveda in forma poetica e che riunisce la sapienza di Charaka nella medicina e l'arte di Sushruta nella chirurgia.

"Poiché nei tempi antichi l'Ayurveda è stato concepito e insegnato da alcuni saggi, certi studiosi sostengono che l'Ayurveda ha un inizio. In effetti non è così, non si conosce un periodo in cui l'Ayurveda non fosse esistente e dopo il quale venne alla luce. Come il calore del fuoco e la liquidità dell'acqua, l'Ayurveda o scienza della vita è cosa innata e per esistere non ha bisogno di alcuno sforzo da parte degli umani". (Charaka Samhita 30.27)

Per concludere, l'Ayurveda non è patrimonio esclusivo di una sola cultura o di un solo paese, non è prerogativa di una sola religione, non appartiene a un solo periodo storico. Poiché tratta di fenomeni inerenti alla natura ha un valore universale e un atteggiamento molto aperto nei confronti degli influssi che provengono da differenti culture; le medicine e le diete possono variare, ma i principi che ne sono alla base sono sempre gli stessi. Perciò si può considerare l'Ayurveda un "Patrimonio dell'Umanità".

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